LE FRONTIERE DELLA MENTE TRA LA FISICA E LO SPORT.

Si è tenuto ieri, presso la sala conferenze Kayser a Livorno, la conferenza “Le frontiere della mente, tra la fisica e lo sport”, dove è stata discussa l’importanza delle capacità cognitive per il raggiungimento di un obiettivo, sia questo di natura fisica o mentale.

A questo fine, la conferenza ha visto la partecipazione di Paolo Nespoli, astronauta e docente, Matteo Bernini, Gran Maestro e campione del mondo di dama inglese “GAYP” in carica, e Michele Borghetti, Gran Maestro e detentore di vari titoli mondiali di dama e del record mondiale di dama alla cieca.

Forti delle proprie esperienze, gli ospiti sostengono fermamente che in ogni situazione subentrano sia la componente fisica che quella mentale e che in nessun caso possiamo permetterci di trascurare una parte: se questo accadesse, vi sarebbe la possibilità di commettere un errore, anche fatale per il raggiungimento dell’obiettivo.

Nespoli afferma che “se non si ha la capacità mentale di governare il corpo, non si va avanti. Inoltre, bisogna avere passione per quello che si fa, e per passione non si intende l’ambizione ai soldi o alla fama”. D’altronde, qualcuno si è chiesto come fosse possibile mantenere i nervi saldi mentre si è a bordo di un razzo che sta per decollare: “mi hanno sempre chiesto com’è che io non abbia paura in una situazione simile: la risposta è che ho fiducia. In un lavoro come il mio è importante averne, è importante far parte di un team che si fida si te e di cui ti fidi, così com’è importante riporre fiducia nei migliaia di specialisti che preparano il materiale. È vero che in quel momento sei seduto su una mini-bomba atomica, tant’è vero che viene sgombrato il territorio circostante per 5km: ci sono dei rischi, ma dobbiamo accettarli perché questi fanno parte della vita, così come facciamo quando saliamo in macchina”. L’astronauta continua sottolineando la rilevanza della “capacità di improvvisare” nei momenti critici che non rientrano fra gli scenari previsti, evitando il panico a favore della rapida ricerca di una soluzione.

I due campioni di dama concordano che se nello spazio i cali di concentrazioni non sono contemplati, nella dama possono accadere, seppur raramente. La cosa fondamentale rimane l’autocontrollo: “basta un piccolo calo per mandare una partita all’aria. Se capita, non bisogna prendere alcuna decisione: bisogna aspettare con calma il momento più opportuno, valutando ogni mossa e cercandone sempre una migliore. Non dobbiamo farci prendere dallo sconforto e, se capita, bisogna ripetere a noi stessi che dobbiamo farcela”. Aggiungono che, nonostante la natura mentale del gioco della dama, curare il fisico porta ad avere una lucidità mentale nettamente migliore.

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