Una, nessuna, centomila galassie.

Una galassia a spirale nascosta dietro al centro della Via Lattea.
La famosissima nebulosa Testa di cavallo.
L’ammasso di Perseo al centro di un campo ricchissimo di galassie molte delle quali ancora sconosciute.

E ancora: una nana irregolare del nostro gruppo locale ed uno dei più famosi ammassi globulari. Sono le prime immagini “scientifiche” (tra virgolette perché si tratta di immagini selezionate per colpire al cuore l’opinione pubblica più che effettivamente essere utilizzate per scopi scientifici) di Euclid, missione ESA di cui avevamo già parlato qualche tempo fa e che è entrato ufficialmente in funzione.

Intanto, ricordiamo cosa è Euclid. Momento spiegone.

Euclid è una missione ESA lanciata da Cape Canaveral il 1 luglio 2023 scorso e giunta a destinazione, in orbita attorno al punto lagrangiano L2, il 29 Luglio. È dotato di uno specchio di 1,2m di diametro e di due strumenti principali: VIS, che permette di fare imaging nel visibile e NISP che invece raccoglie immagini e spettri nel vicino infrarosso. Unendo le due informazioni è possibile determinare forma, posizione, velocità e distanza di galassie fino a 10 miliardi di anni luce. Da sottolineare la forma, poiché dallo studio delle distorsioni presenti nelle immagini sarà possibile determinare la distribuzione della materia oscura. Il suo vero punto di forza tuttavia è avere un campo di vista estremamente ampio oltre 2 volte la luna piena) unito ad un enorme potere risolutivo. Grazie a questo, nell’arco dei sei anni di attività previsti prenderà immagini e spettri di oltre due MILIARDI di galassie sul 30% circa del cielo (tutto ad esclusione del piano galattico che limiterebbe le prestazioni) creando la più grande mappa 3d della materia nell’universo, ordinaria o meno che sia.

La missione non è esattamente partita col botto: oltre ai ritardi sul lancio di cui abbiamo già parlato ci sono stati una serie di problemi in fase di calibrazione. All’inizio il software di puntamento perdeva il

tracciamento delle stelle di riferimento a causa del fondo luminoso creato dai raggi cosmici: il satellite continuava ad oscillare in maniera casuale per ritrovarle.

Le immagini catturate in questa fase sono particolarmente artistiche ma dal dubbio valore scientifico. Risolto il problema con un aggiornamento software (che ricordiamo è stato fatto su un computer a 1,5 milioni di chilometri da noi!), si è scoperto che il riflesso del sole su un elemento metallico rendeva inutilizzabili le immagini prese a certi angoli. Ciò ha imposto di ripianificare l’intera missione, così, su due piedi. Finalmente qualche giorno fa sono state rilasciate le prime immagini “scientifiche”, e sono incredibili.

Le potete trovare qui, assieme ad un dettagliato approfondimento di tutta la missione. La risoluzione raggiunta è stupefacente: nell’immagine della galassia a spirale IC 342 si vedono i singoli ammassi globulari, nell’ammasso globulare ngc6397 le singole stelle. Al di là del soggetto della foto tuttavia

Le potete trovare qui, assieme ad un dettagliato approfondimento di tutta la missione. La risoluzione raggiunta è stupefacente: nell’immagine della galassia a spirale IC 342 si vedono i singoli ammassi globulari, nell’ammasso globulare ngc6397 le singole stelle. Al di là del soggetto della foto tuttavia

è ciò che c’è sullo sfondo a lasciare sbigottiti. Dietro all’ammasso di Perseo si possono contare oltre 100000 (centomila!) galassie, nell’immagine della Testa di Cavallo si possono vedere migliaia di galassie dietro al gas. In entrambi i casi, se zoomiamo se ne possono vedere i dettagli dei bracci, del gas, delle distorsioni prodotte dalla mutua interazione. Tutto in una foto! Questa è la vera potenzialità dello strumento: unire un’ottima risoluzione ad un campo visivo molto grande per studiare come la materia (ordinaria o oscura) influenza la formazione di ammassi e super ammassi di galassie o la morfologia degli ammassi globulari. Per mappare la stessa area di cielo che scansionerà Euclid nei suoi sei anni di attività (circa il 30% del totale) JWST ne impiegherebbe oltre 100. Anche l’italia ha un ruolo fondamentale, ad esempio Leonardo fornisce il sistema di tracciamento...sì, proprio quello che non ha funzionato nella prima fase! Perché ci dobbiamo sempre far riconoscere!

(Gabrilele Comandi)

ORIENTARSI NEL CIELO (PT. 2)

Come orientarsi nel cielo stellato? È possibile farlo ad occhio nudo? Possiamo certamente esercitarci ad osservare il cielo stellato ad occhio nudo e seguire le evoluzioni della luna e dei pianeti brillanti. Possiamo farlo anche dal terrazzo di casa in città poiché, una delle costellazioni più importanti e che occorre ad orientarsi si può notare nei luoghi inquinati dalla luminosità. Diversamente, da una posizione più buia, è possibile godere di uno spettacolo più ampio dovscoprire cosa si cela davvero in una notte senza luce. Da li, la Via Lattea attraversa il cielo come una fascia luminescente svelando milioni di stelle lontane.

Quali costellazioni sono visibili? Dal momento che la terra compie un giro su se stessa in 24 ore e intorno al sole in 365 giorni, in base alle stagioni, è possibile osservare sia quelle costellazioni che non tramontano mai (Circumpolari) sia le costellazioni appartenenti alla stagione stessa.

Come riconoscerle? Per potere iniziare a creare una mappa della nostra volta celeste, possiamo prendere come riferimento l’orsa maggiore. L’orsa maggiore è una costellazione visibile al nostro nord e somigliante ad un’orsa:

Orsa Maggiore

Le sue stelle non sono tutte ben visibili ma possiamo notare bene quelle della costellazione del “Grande Carro” (Fig. sotto).

Grande Carro

In varie parti del mondo le vengono attribuiti vari nomi: In Nord America è il “Grande Mestolo”, in Inghilterra è “L’aratro”, gli antichi latini la chiamavano “I sette buoi (septem triones)”. Sono infatti sette le stelle che la compongono e sono: Alkaid, Mizar, Alioth, Megrez, Phecda, Merak, Dube.

Immaginando una linea di congiunzione tra Merak e Dube e prolungandola per 5 volte , troveremo la Stella Polare.

Stella Polare

La Stella Polare indica il nord con una approssimazione di un grado circa. Utilizzata come punto di riferimento da viaggiatori e naviganti veniva chiamata Mismar o Yilduz. Nella nostra epoca, la chiamiamo Polare per il moto di processione degli equinozi. Il termine polare è un aggettivo che viene dato a stelle diverse in base all’orientamento dell’asse terrestre sulla sfera celeste.

Una volta individuata, possiamo spostarci verso sinistra per mappare le altre costellazioni visibili dal nostro punto di osservazione. Possiamo prendere come riferimento la costellazione di Orione ben visibile per la sua cintura fatta da tre stelle luminose:

Cintura di Orione

Dalla Cintura è possibile trovare la costellazione del Cane Maggiore di cui fa parte Sirio. Per trovarla basta tracciare ancora una linea immaginaria verso il basso:

Trovare Sirio

Seguendo la prossima immagine possiamo trovare il triangolo invernale che si crea unendo tre stelle appartenenti alle costellazioni del Cane Maggiore con Sirio, il Cane Minore con la stella Procione e Orione con Betelgeuse.

Per ogni stagione è possibile individuare un triangolo formato da tre costellazioni che segnano la posizione in cui si trova la sfera celeste.

INVERNO: Orione, Cane Maggiore, Cane minore

ESTATE: Aquila, Cigno, Lira

PRIMAVERA: Leone, Virgo, Bootes

AUTUNNO: Articolo Alsa sulle costellazioni Autunnali

SCATTI DI SOLE

Nelle immagini sono presenti numerose zone di attività solari. La cromosfera è ricca di protuberanze flare e macchie solari, a dimostrazione che il ciclo di 11 anni della nostra stella sta aumentando sempre più di intensità. Raggiungerà il massimo nel luglio 2025.

IL PRIMO MESSAGGIO INTERSTELLARE

FOTO M13 di Luciano Militanti

Nel 1974 fu lanciato dal Radiotelescopio di Arecibo il primo messaggio interstellare, rivolto verso l'ammasso globulare di Ercole (M 13), distante quasi 26 mila anni luce. Si tratta dell'ammasso globulare più luminoso dell'emisfero boreale ed è visibile anche ad occhio nudo nella costellazione di Ercole ( vicino Vega nella costellazione della Lira).

IN ROSSO LA COSTELLAZIONE DI ERCOLE DOVE POTER AMMIRARE M13 ( segnata in verde)

La struttura e il contenuto del messaggio furono ideate da dr. Frank Drake e dal dr. Carl Sagan ed era composto da cifre binarie, un numero che si può ottenere solo moltiplicando i numeri primi 23 e 73. Conteneva alcune informazioni semplici sulla nostra civiltà. Esso fu inviato verso l’ammasso globulare M13 dal radio telescopio di Arecibo.

Ma qualcuno ha mai visto io messaggio trasmesso ?

ORIENTARSI NEL CIELO (Pt. 1)

Nei prossimi tre articoli, andrò a spiegare le basi utili ad orientarsi nel cielo. Vedremo i riferimenti base, l’utilizzo della stella polare per la ricerca di altre costellazioni e l’utilizzo dell’astrolabio.

__________________________________

Per orientarsi nel cielo, abbiamo bisogno di avere dei punti di riferimento. Questi possono essere assoluti oppure relativi. Per assoluti si intendono quei punti che non variano a seconda di come ci muoviamo e quindi sono fissi, mentre per relativi si intendono quelli che variano in base sl punto d’osservazione. Ad esempio il polo nord e il polo sud sono due riferimenti fissi che non cambiano.

Iniziamo a capire quelli assoluti e validi da qualsiasi parte della sfera celeste:

1. Poli celesti: sono il Polo Nord celeste e il polo Sud Celeste. Quello Nord ha come punto di riferimento la stella polare ( si trova nella costellazione dell’Orsa minore) mentre quello sud, si trova nella costellazione dell’Ottante che dalla nostra posizione NORD non possiamo vedere.

2. Equatore celeste: l’equatore celeste non è niente altro che la proiezione dell’equatore terreste e si divide in due emisferi; il boreale al nord e l’australe al sud.

3. Eclittica: un riferimento molto importante per capire come si muove il sole che infatti ne è la traiettoria.

4. Asse celeste: è una asse che congiunge il Polo Nord Celeste con il polo Sud celeste.

5.Paralleli celesti:

6. Meridiani celesti: semicirconferenze che congiungono i due poli celesti.

7. Punti. Il punto y (gamma)è quello dell’ariete e si trova nell’intersezione tra il piano dell’eclittica e l’asse celeste.. Qui si trova la costellazione dell’ariete. Quando il sole passa in questa zona abbiamo l’equinozio della primavera. Il punto w (omega) è colui che si trova nella parte sud tra il piano dell’eclittica e il punto della bilancia (costellazione della bilancia). Quando il sole passa da qui, abbiamo l’equinozio d’autunno.

Riferimenti assoluti

Per dare un senso invece al movimento delle stelle useremo i riferimenti relativi che cambiano a seconda del luogo di osservazione .

1. Verticale del luogo: linea che passa per il centro della terra e il luogo di osservazione.

2. Piano dell’orizzonte: è il piano in cui si trova l’osservatore e passa per il luogo di osservazione e la verticale del luogo.

3. Zenit e nadir. Il primo si trova sopra l’osservatore e cade nel punto di intersezione tra la zona dell’emisfero visibile e la verticale del luogo.

Riferimenti relativi

Adesso che conosciamo tutti i riferimenti abbiamo infine bisogno di alcune misure necessarie a indicare i la distanza di stelle, pianti ec… Queste duesono la declinazione e l’ascensione retta. Vengono utilizzate anche nell’uso del telescopio sia manuale che automatico. Inserendo infatti queste coordinate possiamo trovare un oggetto preciso.

1. Declinazione: la declinazione misura in gradi a partire dall’equatore celeste. Se segnata con un - è negativa e andrà verso sud, se positiva + andrà verso nord.

2. Ascensione retta: misura in ore, minuti e secondi.

Queste due misure sono le analoghe delle geografiche sulla terra, ovvero longitudine e latitudine.

In mancanza di un telescopio come possiamo trovare le stelle? In questo caso è possibile fare uso di una cartina stellare che segni almeno quelle contenute nell’emisfero nord e un astrolabio. Prima di spiegarvi come utilizzarlo, creeremo un’articolo su come trovare la stella tanto ambita dai marinai, la Stella Polare. Attraverso questo riferimento, che segna il nord, possiamo trovare altre costellazioni. (Orientarsi nel cielo PT.2)

___________________________________

LUOGHI D’ARTE DA VISITARE:

Affreschi sulla volta celeste della Basilica di San Lorenzo

I NOSTRI CORSI

CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE

Il corso si articola in sei incontri, durante i quali vengono affrontate tutte le conoscenze relative alla comprensione dei fenomeni astronomici che, senza rendercene conto, viviamo ogni giorno della nostra vita.

CORSO TEORICO-PRATICO DI INTRODUZIONE ALL'OSSERVAZIONE ASTRONOMICA AMATORIALE

Il corso si articola in cinque incontri, durante i quali ai partecipanti vengono fornite tutte le conoscenze teoriche necessarie per essere gradualmente messi in condizione di gestire in totale autonomia un'osservazione astronomica utilizzando telescopi amatoriali.

CORSO DI FOTOGRAFIA ASTRONOMICA - NOZIONI DI BASE

Il corso si articola in due incontri, durante i quali saranno affrontate tutte le conoscenze teoriche indispensabili per effettuare con profitto astrofotografia.

CORSO DI ASTRONOMIA DI BASE PER CIECHI E NON VEDENTI

L’associazione recentemente mi ha incaricato di organizzare un Corso di Astronomia di Base per non vedenti.

LE STELLE VISIBILI TUTTO L’ANNO

Esiste un gruppo di costellazioni che, a differenza delle altre, sono visibili tutto l’anno. Sono quelle che ruotano intorno al Polo Nord Celeste e si chiamano “circumpolari”. Il nome “circumpolari”, deriva dal latino “circum” e significa “intorno” in questo caso, intorno alla zona polare “circum-polare.

Quali sono? E come facciamo a trovarle? Le circumpolari sono quelle stelle che restano sempre al di sopra dell’orizzonte; l’Orsa Maggiore e Minore (dove in quest’ultima si trova la stella polare), Cassiopea, Cefeo, il Dragone e la Giraffa. L’Orsa Maggiore, con le sue sette stelle brillanti, è quella facilmente più visibile e serve come punto di riferimento per trovare tutte le altre infatti, le due stelle che si trovano nella posizione opposta alla coda del Gran Carro, Merak e Dubhe permettono di trovare la stella polare e di conseguenza anche le altre costellazioni sopra citate e che non tramontano mai. Analogamente, gli astri anticircumpolari, sono quegli astri che non sono mai visibili ad un determinato osservatore perché non sorgono mai nel corso del loro moto apparente diurno.

Se volete saperne di più su ogni singola costellazione, dedicheremo degli articoli sulla loro posizione, luminosità, distanza e storia mitologica. Potete anche partecipare alle nostre osservazioni, ai corsi e al planetario.

Stelle circumpolari visibili da Livorno ( zona Boccale). FOTO “Righetti Daniele”.

VISITE AL PLANETARIO

Cosa è un planetario e a cosa serve?

Il planetario è uno strumento che viene utilizzato per proiettare la volta celeste su uno schermo emisferico. Questo apparecchio è capace di riprodurre il cielo stellato donandoci l’impressione di osservare davvero sotto la volta celeste senza nubi e lontano dall’inquinamento delle luci cittadine.

Attraverso questo strumento possiamo imparare ad individuare le costellazioni, vedere sorgere e tramontare il sole lungo tutto il suo tragitto (eclittica), vedere come si spostano le costellazioni durante le stagioni e i pianeti in qualsiasi parte della terra dal nord Polo nord celeste) al sud (Polo Sud Celeste).

Il Planetario sarà aperto con Alsa la prima e l terza domenica del mese.

_________________________

ORARIO VISITE: ore 15.30 e ore 17.00

La guida è a cura degli esperti della Associazione Livornese Scienze Astronomiche A.L.S.A.

DURATA VISITA: 50 minuti per un gruppo massimo di 20 persone.

INGRESSO INTERO: 5€ e ridotto 3€ (sotto i dieci anni)

PRENOTAZIONI: Rivolgersi alla Segreteria del Museo di Storia Naturale di Livorno al numero 0586.266711-34 nei giorni di martedi, giovedi o sabato dalle 15.00 alle 18.00.

LA PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIA

L’ANELLO DI FIDANZAMENTO E LA SUA STELLA POLARE

Osservando il cielo stellato con un semplice binocolo è possibile scoprire curiosità interessanti del cielo notturno. La maggior parte delle stelle è invisibile ad occhio nudo poiché la luce deve percorrere distanze lunghissime prima di arrivare alla nostra retina e si rende quindi indispensabile l’utilizzo di uno strumento specifico per l’osservazione a lunghe distanze. Il binocolo ad esempio, amplifica i deboli bagliori della volta celeste rendendo cosi visibile una parte del cielo e incoraggiandoci nella sua scoperta.

Un gioiello che esso può regalarci, si trova nei pressi di una stella a noi molto nota; la Stella Polare.

Costellazione Orsa Minore e Sella Polare

Come ben sappiamo, essa si trova nella costellazione dell’orsa minore e ci nasconde una decina di stelle non visibili ad occhio nudo che creano la forma di un “anello di fidanzamento”. Una vera poesia! La Polare ne diventa la sua pietra preziosa proprio come un vero anello.

La Stella Polare e il suo Anello di Fidanzamento

Un’altra curiosità predice che, essendo la Stella Polare una supergigante gialla di circa 6,5 masse solari, alla fine della sua lunghissima vita esploderà in una colossale esplosione di supernova a collasso del nucleo e durante gli attimi del collasso produrrà paricchi anelli di fidanzamento in oro, platino, e altri metalli preziosi… quello che ne rimarrà sarà una stellina piccina picciò grande come Livorno.

Il nome “anello di fidanzamento” è un asterismo ovvero una associazione di stelle che somigliano ad un oggetto molto comune come le forme geometriche o oggetti veri e propri.

_______________________________

ASTERISMO: Anello di fidanzamento

COSTELLAZIONE: Orsa minore

COORDINATE; ASCENSIONE RETTA: 02h 32m - DECLINAZIONE; -89* 16’

DIMENSIONE: 1.75*

E voi avete notato altri asterismi? Se si, indicatecelo in un commento.

VISITA IL CANALE YOUTUBE @ALSALIVORNO

FESTIVAL IN FORTEZZA Ed. 2023

La nostra prima edizione del Festival di Astronomia in Fortezza Vecchia a Livorno. Abbiamo riunito qui alcune anteprime social, articoli di giornale e il programma di queste giornate. Vi aspettiamo di nuovo numerosi al festival del 2024 con nuovi spettacoli, osservazioni del cielo e masterclass gratuiti.

Sotto è quanto riporta il giornale “QUI LIVORNO”:

Oltre 3.000 persone da tutta Italia si sono avvicendate nei tre giorni di conferenze, mostre e osservazioni al telescopio. Una cifra al di sopra delle aspettative per gli organizzatori Alessio Biondi, Daniele Righetti e Massimo Del Greco, trattandosi della prima edizione.

Tempo di bilanci per gli organizzatori di “Universo in Fortezza”, il festival dell’astronomia in Fortezza Nuovaconclusosi domenica 28 maggio.
Oltre 3.000 persone da tutta Italia si sono avvicendate nei tre giorni di conferenze, mostre e osservazioni al telescopio. Una cifra al di sopra delle aspettative per gli organizzatori Alessio Biondi, Daniele Righetti e Massimo Del Greco, trattandosi della prima edizione. Nata dal sogno di un gruppo di astrofili, i soci di A.L.S.A Livorno, la manifestazione ha, infatti, raggiunto esperti, appassionati o semplici curiosi, trovando nei contenuti e nella forma il perfetto equilibrio tra divulgazione e intrattenimento. La partecipazione di ospiti rinomati nel settore scientifico ha fatto la sua parte: l’Osservatorio Ego-Virgo, premiato con il Nobel nel 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali in parallelo con la struttura statunitense, ha conferito una dimensione prestigiosa, avvicinando al pubblico le testimonianze uniche di personalità normalmente impiegate in grandi progetti scientifici mondiali. Egualmente, l’ordine degli architetti di Livorno, l’agenzia aerospaziale Kayser Italia, la rivista Coelum, il progetto ABCirco, tra gli altri, hanno risposto alla chiamata della cultura schierando i propri referenti che, a colpi di speech, hanno conquistato l’interesse di una vasta campionatura di visitatori, trasversale ed eterogenea. “A livello logistico il posto si prestava perfettamente, vista dal punto dello spettatore, che ha trovato tutto ciò che un appassionato di astronomia può desiderare”, afferma Righetti. Si è trattato, anche, di un presidio di visibilità per far conoscere la città di Livorno e gli spazi di Fortezza Nuovanon soltanto agli esterni ma anche agli stessi residenti, attraverso un nuovo punto di vista proiettato sul cielo e i suoi astri. I pianeti, il sole e la luna “labronici” si sono resi, così, coprotagonisti; sono stati scrutati, commentati, raccontati, fotografati di giorno e di notte da una folla accorsa per approfittare, gratuitamente, delle strumentazioni tecnologicamente avanzate, messe a disposizione dall’associazione che si offriva anche come guida attraverso la mostra di astrofotografia. Aggregati dalla meraviglia, i partecipanti hanno contribuito a un risultato straordinario, al posizionamento della prima pietra per una collaborazione duratura con le istituzioni, che gli organizzatori sentono di dover ringraziare. Gli obiettivi, per il prossimo anno, sono infatti quelli di ingrandire ulteriormente la rassegna. “Includeremo arte, musica e teatro con una programmazione itinerante attraverso i luoghi caratteristici della città”, dichiara Biondi e aggiunge: “anche la didattica nelle scuole sarà parte integrante”. Conclude con una grande novità: siamo già al lavoro per portare a Livorno gli youtuber più famosi del settore e un astronauta”.